C’è qualcosa che conta di più dell’immagine nel settore moda? Posizionamento a parte, il logo gioca un ruolo fondamentale nei loghi di moda nei quali si riscontrano spesso un certo tipo di sensibilità e il ripetersi di alcuni stratagemmi visivi.
Tra questi troviamo:
- Lo stile minimale e l’uso del nero come colore prevalente. Anche se è possibile trovare diversi loghi colorati, il nero è il colore che più di tutti conferisce eleganza come il blu e l’oro, perciò è il più usato.
- L’uso dei monogrammi, usati anche come motivo decorativo (Gucci, Yves Saint Laurent, Chanel). In un settore dove il Brand il più delle volte è il nome stesso dello stilista appare naturale creare un marchio con le iniziali dei fondatori/stilisti.
- Aumentato tracking fra i caratteri ossia distanziare maggiormente le lettere che compongono il nome del brand (soprattutto in quelli più recenti)es. Hugo Boss, Tommy Hilfiger, Ted Baker, Mango, Zara etc… Aumentare gli spazi bianchi e il distacco dalle lettere crea un maggiore senso di eleganza e pulizia nel logo.
- Prevalenza di loghi “tipografici” ossia composti dalla sola scritta con alcune eccellenti eccezioni (es. Burberry, Ralph Lauren).
Elencate quelle che sono le caratteristiche più comuni, ogni logo ha comunque delle sue specificità, specialmente se si tratta di marchi più antichi e famosi, creati in un’epoca diversa dalla nostra.
Eccone alcuni nel dettaglio.
GUCCI
Le due G si riferiscono alle iniziali del fondatore del marchio Guccio Gucci ed è stato disegnato da suo figlio Aldo nel 1933.
Nonostante ci sia un’indubbia somiglianza con il logo “Chanel”, non c’è mai stata nessuna controversia pubblica per questo motivo.
Il logo con la doppia G conosce un’ampia diffusione solo a partire dagli anni 60 usato per decorare la GG Canvas (vedi foto in basso), una canapa molto resistente usata per la produzione di borse, cinture ed altri accessori.
Il monogramma stampato sulle borse presenta alcune caratteristiche particolari: le due G non si sovrappongono e lo spazio fra le due lettere è leggermente più scuro.
Nel logo Gucci tipografico si nota la distanza aumentata fra le lettere.
Audrey Hepburn, Jackie Kennedy, Maria Callas, Wallis Simpson duchessa di Windsor, scelgono articoli Gucci.
CHANEL
Il logo Chanel è stato disegnato in prima persona dalla stessa Coco ed è perlopiù rimasto invariato nel tempo. Una primissima versione del logo prevedeva una sola C, così come appare in un profumo prodotto dalla casa di moda nel 1921.
La storia vuole che Coco si sia ispirata ad un motivo decorativo dei vetri dell’abbazia di Aubazine che ospitava un orfanotrofio dove Coco Chanel ha passato metà della sua infanzia.
Il logo originale prevede che la C di destra passi sopra quella di sinistra nella parte alta e viceversa, inoltre le lettere sono perfettamente circolari e non ovali come in molte contraffazioni.
PRADA
Prada non utilizza monogrammi come logo ma il proprio nome per intero.
Il logo esclusivamente tipografico ha delle particolarità che lo rendono diverso dagli altri: le linee “affilate” soprattutto nella parte inferiore della R donano una sottile sensazione tagliente che unita alle piccole grazie dei caratteri fanno in modo che l’attenzione si concentri tutta sul logo stesso.
Prada ha anche un emblema ed è possibile ritrovarlo rappresentato circondato dalla corda intrecciata in 4 punti simboleggia che la casa italiana era fornitrice ufficiale della Casa Reale Italiana nel 1919.
BURBERRY
Era il 1856 quando il 21enne Thomas Burberry, apprendista di un ex mercante di stoffe, ha aperto per la prima volta il suo negozio a Basingstoke, Hampshire, in Inghilterra.
Burberry nonostante abbia più di 150 anni di storia porta con sè un forte desiderio di innovazione. Non a caso nel suo logo troviamo un cavaliere che tiene uno stendardo con la scritta latina “PRORSUM” che significa “AVANTI”.
Lo stesso cavaliere si protende in uno slancio in avanti.
Il carattere solido e grassetto del logo illustra la natura resistente e pratica del marchio, che inizialmente forniva capi resistenti creati per i primi aviatori ed esploratori.
Oltre al logo, al cavaliere Burberry conta su un visual potente racchiuso nel tipico TARTAN, il motivo a linee verticali ed orizzontali uno degli stili di moda fra i più copiati nel mondo.
Da dove cominciare per creare il tuo logo di moda?
E’ il 2015 non la fine dell’800 e ci sono quindi molte più cose da tenere a mente per emergere nel mercato ipersaturo.
Valgono gli stessi consigli di sempre anche se come al solito ogni caso richiede uno studio specifico:
- Partire dal posizionamento
- analisi del mercato e del target
- distanziarsi dai concorrenti il più possibile nella forma e nei colori [/bullet_block]
Il logo non ha a che fare con la “fantasia” come molti fraintendono ma è legato al potere emozionale che forme e colori sono in grado di generare nella MENTE dei potenziali clienti, l’unico luogo, come insegnano Al e Laura Ries, dove devi vincere la tua battaglia.