É davvero possibile far trillare di continuo il tuo telefono dalle richieste di clienti grazie al tuo logo?
La scorsa settimana sono stata contattata da una nota azienda produttrice di vino. Capirai che per ragioni di privacy non posso rivelarti il nome, ma posso dirti una cosa che – per quanto possa sembrarti strano – ha strettamente a che fare con te.
La chiamata tra me e il tipo al telefono è andata più o meno così:
«I nostri clienti apprezzano molto il nostro vino, ci conoscono da anni e tornano con cadenza regolare.
Abbiamo anche un bel passaparola a livello locale, eppure ci hanno confessato che loro associano il nostro vino a noi (i figli dei fondatori) e al nostro nome (il cognome di famiglia).
Il logo, invece, non hanno mai capito cosa volesse dire esattamente».
La conversazione va avanti con alcune domande di approfondimento da parte mia.
Dopo qualche minuto, sono riuscita a scoprire il motivo per cui mi avevano contattata.
In pratica hanno deciso di contattarmi perché domandando ai loro clienti un parere sul logo – quindi se “si capiva”, se rappresentava in modo chiaro e coerente l’azienda – era impossibile non notare gli sguardi imbarazzati e il nervosismo che ti viene quando cerchi parole carine per non offendere i sentimenti di qualcuno.
In altre parole, il loro logo NON veniva capito dai loro clienti
Non riusciva a comunicare il perché gli amanti del vino avrebbero dovuto scegliere proprio la loro produzione.
Si erano riservati di porre questa domanda a clienti molto affezionati all’azienda, dei clienti abituali insomma. Per quanto il responso non fosse stato dei migliori, di certo non temevano che potessero smettere di acquistare da loro perché “il logo non era in linea con l’operato aziendale”.
Il problema subito manifestatosi davanti ai loro occhi è stato un altro.
Improvvisamente erano preoccupati che se i loro già clienti non riconoscevano le caratteristiche dell’azienda (nello specifico, il suo posizionamento, il “perché avrebbero dovuto acquistare il loro vino piuttosto che un altro) nella loro strategia di comunicazione con il pubblico…
… come avrebbero mai potuto farlo i clienti potenziali che invece non avevano ancora alcun legame con l’azienda?
Qualche altro minuto di chiacchiera, e l’illuminazione sembrò folgorare la mente del mio interlocutore dall’altra parte del telefono:
«È un bellissimo logo. Lo abbiamo sempre esibito a petto gonfio. Però… non so come dirlo… mi sembra che possa essere il nostro logo come quello di una qualunque altra casa vinicola…
… e noi NON siamo una qualunque casa vinicola».
Questo tipo andava sicuramente fiero del proprio lavoro. L’orgoglio e la passione che metteva nel suo lavoro trasudavano fuori dalle parole che mi stava confidando.
Non volevano nessun tipo di falla nel loro marketing. Sognavano una comunicazione aziendale all’altezza del prodotto che vendevano. Non doveva assolutamente passare l’idea che “un vino vale l’altro”.
Ecco: qui entri in gioco tu.
Eh sì. Perché la situazione di questa azienda è molto simile a quella di molte piccole e medie imprese italiane.
Un numero impressionante di imprenditori offre prodotti o servizi di qualità estremamente elevata e dalla riprovata efficacia… però non sa come comunicare questo aspetto a 360° nella loro pubblicità.
Vuoi un esempio?
Ebbene, la prossima volta che ti trovi in una cantina o nel corridoio del tuo supermercato prova a far caso a cosa vedi. Ti renderai conto in prima persona di cosa sto parlando.
Linee. Disegni astratti. Scritte. Immagini complesse.
Tutti disegni, marchi e loghi creati per essere esteticamente belli.
Ma nessuno di questi nato per comunicare in maniera efficace il posizionamento dell’azienda, la sua essenza, né il perché una persona dovrebbe scegliere quel prodotto piuttosto che un altro – o piuttosto che non comprare affatto e tenersi il problema o la voglia
L’ho visto succedere fin troppe volte.
E sai una cosa?
Capisco anche perché molti imprenditori finiscano per affidarsi a professionisti troppo focalizzati sulla creazione di opere d’arte piuttosto che a loghi per vendere.
Il motivo è che sono convinte che avere una certa “vena artistica” sia fattore necessario e sufficiente per creare un logo che supporti l’azienda nelle vendite e nella comunicazione.
Per questo si lasciano persuadere dall’estro e dalle proposte stravaganti di loghi artisticamente belli. Ed ecco che finiscono per affidare la creazione del loro logo a persone estremamente dotate dal punto di vista grafico… ma scarse e poco avvezze al mondo del marketing.
Voglio dire: messi di fronte all’arte, magari anche particolarmente affascinante dal punto di vista del disegno, come possiamo contraddire un luminare connesso con la sacra arte del disegno – inaccessibile noi umani così concentrati sul nostro progetto, sulle nostre ambizioni, sui nostri problemi, sulle vendite e sul far quadrare i conti?
So bene come funzionano le cose. Mi rendo conto che un bel disegno può suscitare nel proprietario d’azienda quella sensazione di «Ellamadonna, che bello!».
Magari è davvero bello.
Tuttavia siamo di fronte ad un problema che la maggior parte degli imprenditori si trova ad affrontare impreparato.
Ebbene, se potessi scegliere di farti ricordare una singola cosa dalla lettura di questo articolo, probabilmente sarebbe la frase seguente: un logo oggettivamente bello è bello, ma NON è detto che sia in grado di “vendere” l’azienda.
Essere rappresentati da un logo che si limita ad essere esteticamente bello è come andare in guerra con un bellissimo fucile che però non spara!
Sto forse dicendo che un logo non deve essere bello?
Assolutamente no, ci mancherebbe altro.
Sto dicendo che
Il logo deve aiutarti a vendere, non deve essere
messo in mostra in un museo di opere d’arte
Può essere bello. Può rispondere alle caratteristiche che piacciono o affascinano di più l’imprenditore, e tutto il resto.
Ma esiste una condizione ben precisa affinché il tuo logo svolga la sua funzione principale (ovvero quella di supportare la tua attività di vendita):
un logo DEVE comunicare forte e chiaro il posizionamento che il tuo prodotto o servizio vuole prendersi nella mente del tuo cliente – ovvero comunicare all’istante “perché una persona con un problema specifico dovrebbe scegliere il tuo prodotto piuttosto che quello di qualcun altro”.
E sai perché ho scritto “DEVE” tutto maiuscolo?
Perché i tuoi potenziali clienti ordinano i brand che conoscono nella loro testa come se fosse una scarpiera.
Ogni singola categoria di prodotto o servizio che risolve un certo bisogno o soddisfa un certo desiderio è catalogata in modo preciso all’interno della mente delle persone.
Noi tutti abbiamo una sorta di scarpiera dei bisogni. Ad ogni bisogno da soddisfare corrisponde un particolare brand, che a sua volta etichetta il prodotto o servizio usato dalla persona per soddisfare quel bisogno.
Adesso pensa: quanto è difficile infilare un paio di scarpe in una scarpiera stracolma di scarpe? Non si può. È necessario toglierne un paio per poterci infilare il paio nuovo di zecca.
Tolta l’indecisione sul “quale scarpa togliere”, a sostituire un paio di scarpe fai presto: apri la scarpiera, togli il paio di scarpe vecchio e piazzi quello nuovo.
La scarpiera dei brand nella mente delle persone non funziona esattamente così. Là dentro i brand sono piazzati col mille chiodi. E ci sono pochi posti a disposizione (dato che la mente funziona al risparmio, le persone attribuiscono ad una categoria di prodotti massimo due brand a rappresentazione di una particolare categoria di prodotti o servizi).
Questo significa che
per ogni categoria di prodotto o servizio esiste già un brand nella mente delle persone che rappresenta quella categoria.
Vediamo qualche esempio classico qui sotto prima di andare avanti:
- Categoria smartphone? iPhone;
- Categoria macchine lusso? Mercedes;
- Categoria fast food? McDonald’s;
- Categoria abbigliamento sportivo? Nike;
- Categoria macchina elettrica? Tesla.
Ho fatto questi esempi esclusivamente a scopo didattico, sicura del fatto che li conosci, hai familiarità con questi nomi e puoi capire più facilmente ciò che sto dicendo.
Ancora, questo ragionamento vale anche in ordine inverso. Se parti dal brand, ognuno va al suo posto, nella sua categoria. In altri termini, ogni volta che il tuo potenziale cliente pensa a un brand questo viene immediatamente riposto accuratamente nello scaffale della categoria giusta.
- McDonald’s. In che faldone va? Ah ecco, questo qui: categoria fast food;
- Tesla. In che archivio lo metto? Ecco, lo vedo, va lì, nella categoria delle macchine elettriche.
E così via. Questo è il “come” sono catalogati i brand, i marchi, all’interno del cervello dei tuoi potenziali clienti.
A questo punto abbiamo due aspetti da verificare per il tuo brand:
- se il tuo cliente apre la cartella della categoria di cui fai parte, lo trova il tuo nome?
- se il tuo cliente pensa al tuo brand, pensa immediatamente anche alla tua categoria?
A prescindere dalla risposta, il logo deve esserti di aiuto a far rispondere SÌ a entrambe le domande. Solo in questo modo può attivamente aiutarti a prendere il posto che ti spetta nella mente dei tuoi potenziali clienti.
Visto che mentre scrivo queste parole siamo a giugno, in piena preparazione per la prova costume, vediamo insieme un esempio particolarmente in tema.
Si tratta di un mio cliente che si è rivolto a me per lo stesso motivo dell’azienda vinicola: voleva un brand che comunicasse in modo inequivocabile di cosa si occupa.
BootyFast è l’unico programma di allenamento e rieducazione alimentare dedicato solo alle donne e che permette di ritrovare la forma fisica ottimale eliminando la cellulite nel più breve tempo possibile.
Osservando il logo non puoi fraintendere pensando che facciano pizze o vendano scarpe, né sei costretto a consultare un cartomante che interpreti i simbolismi nascosti del logo.
Ciò che mi preme tu capisca è che:
oggi vincono sul mercato le aziende che si appropriano
di una categoria nella mente delle persone…
… ed essendo una cosa alquanto difficoltosa, è necessario sfruttare ogni singolo elemento di comunicazione a disposizione per ottenere questo effetto.
E il LOGO non solo è uno di questi elementi, ma è anche uno dei primi (se non il primo in assoluto) che le persone vedono.
Ovviamente ciò non significa automaticamente che se vendi tappeti tu debba per forza avere un tappeto nel logo, ma che a seconda delle circostanze specifiche del tuo progetto, il logo è se ben funzionale, più che semplicemente “bello” è un acceleratore di risultati e di vendite piuttosto potente.
Vuoi evitare di essere schiacciato come un chicco d’uva dai tuoi concorrenti? Ti piacerebbe che la tua azienda non fosse vista come una semplice goccia nel mare aperto?
Ebbene, quella che hai appena letto è LA regola per vincere (ed avere un logo che NON si limita ad essere esteticamente bello ti aiuta a rispettarla a pieno ed accelerare la tua ascesa verso la fama meritata dalla straordinarietà del tuo prodotto o servizio).
So che nel Paese dell’arte quale siamo può succedere di voler dar sfogo al nostro impulso artistico e traboccare d’orgoglio per la bellezza del nostro logo, mostrandola con gli occhi lucidi come fosse il nostro primogenito…
… e ancora: è una cosa che puoi fare comunque!
Perché come ti ho anticipato (e vorrei ti fosse ben chiaro), non ti sto suggerendo che il tuo logo debba essere un brutto anatroccolo che ti fa vergognare suscitandoti la voglia di nasconderlo in una cantina chiusa a doppia mandata.
Non dovrai rinunciare all’emozione di gonfiare il petto e intagliare un meraviglioso sorriso d’orgoglio ogni volta che mostri il tuo logo a qualcuno. Sarà un’emozione che sentirai, ma per un motivo diverso.
Perché se non si capisce cosa vendi ti senti anche un po’ scoraggiato e demoralizzato dalla bellezza di quel logo…
… ma rispettando alcune regole di base per la creazione di un logo che vende, al posto di ringalluzzire perché il tuo logo ha un tocco di bellezza artistica sentirai il petto tronfio di gioia e fierezza perché il logo non è solo “bello”, ma ti aiuta a vendere e a raggiungere con estrema efficacia i tuoi clienti!
Proprio come Alfonso Bellone e la sua compagna Lamia D’amico, che sono appunto i fondatori di BootyFast.
Una coppia straordinaria che è riuscita a creare un business davvero grandioso e degno di nota, ormai tempestati di richieste di donne che vogliono assolutamente conoscere il programma.
Quando gli ho chiesto come il logo abbia influito sulla comunicazione del brand la risposta è stata questa:
«Ogni volta che a voce indichiamo il nome del sito e del programma, spesso le persone fanno la faccia perplessa – spesso non sono molto ferrati con l’americano, ecco.
Quando poi vedono il logo, hanno tutto ben chiaro. Sembra quasi che sia il logo a sussurrargli silenziosamente ciò di cui hanno bisogno!»
Ora, io non posso prometterti che entrerai nella Hall of Fame per la più creativa opera d’arte contemporanea mai creata.
Tuttavia, quando vedrai impennare il numero di richieste di clienti che ti contattano perché ti hanno trovato, ti hanno scoperto e vogliono comprare da te… rimarrai comunque meravigliosamente soddisfatto della tua scelta.
Purtroppo però, creare un logo che abbia davvero la capacità di far capire di cosa ti occupi e rappresenti la tua unicità non è un lavoro da prendere sotto gamba e richiede tempo, ricerca e competenza.
Ti consiglio di diffidare da chiunque ti dica il contrario millantando tempistiche paragonabili alla durata di un paio di film (vantandosene pure, magari!) perché ti sta chiaramente confessando che creerà il tuo logo con la stessa cura usata per dare l’aspirapolvere in casa dei vicini.
Chi crea un logo per te in tempi rapidissimi non fa altro che ammettere – senza neanche impegnarsi a nasconderlo – che ti consegnerà un lavoro fatto di fretta, superficiale e non efficace. Magari “bello” per incantarti e sedurre il tuo lato creativo… ma non studiato per vendere la tua azienda come dovrebbe.
Se sei dell’idea che la tua azienda merita un simbolo chiaro, comprensibile e che venda in automatico ai tuoi clienti prim’ancora che questi ascoltino anche una sola vocale uscire dalla tua bocca…
… allora magari posso darti una mano.
PowerLogo è la prima e unica agenzia di Visual Branding in grado di creare loghi che hanno l’obiettivo di aiutare gli imprenditori stufi di dover ogni volta spiegare il proprio logo perché “non c’è anima viva che lo capisca” (o perché le persone dicono di capirlo, ma con l’atteggiamento di chi sta rubando un accendino dal tabaccaio).
Sarei ben felice di aiutarti.
Per dartene prova, ho preparato un regalo per te che ti salverà dai 5 errori più comuni commessi dalla maggior parte degli imprenditori in materia di loghi.
In questo modo, anche se non ti affiderai a me, saprai riconoscere quali sono gli errori più comuni commessi da chi NON ha idea di cosa debba fare realmente un logo – salvandoti da una spesa che si rivelerebbe inutile e oltremodo dannosa.
Ricorda: un logo che urla chiaro chi sei alle persone giuste è in grado di far desiderare ai tuoi potenziali clienti di chiamarti e ordinarti ciò che hai da offrirgli – magari con la stessa speranza e luce negli occhi che hanno i bambini quando scrivono la letterina a Babbo Natale.
Certo, così come Roma non è stata costruita in un giorno, anche la creazione di un logo importante e valido non è roba da qualche ora.
Per iniziare col piede giusto e mettere i primi mattoni in modo saldo, ti invito nuovamente a scaricare la tua guida con i 5 più gravi errori sui loghi che possono farti perdere clienti
Usala da subito e offri alla tua azienda la grandezza che merita.
A presto.
Patrizia